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L’arte del packaging del vino, tra design, personalizzazione e sostenibilità

  • 13/03/2025

Il packaging del vino è molto più di un semplice involucro: è il suo vestito, il racconto visivo e tattile di una storia, un ponte diretto tra il produttore e il consumatore. Nel settore vinicolo, dove la competizione è intensa e la qualità è spesso data per scontata, il packaging diventa un elemento cruciale per distinguersi e comunicare il valore intrinseco di ogni bottiglia, attirando contemporaneamente nuovi clienti. Come afferma Francesco Ceccarelli, responsabile marketing, “il packaging è essenziale, e noi come Tenute del Cerro cerchiamo di catturare l'essenza di ciascuna bottiglia, raccontando contemporaneamente anche un pezzo di noi e dello splendido territorio dove nascono i nostri vini".


Cos'è il packaging del vino, dove ogni elemento conta 

Il packaging del vino comprende diversi elementi: la bottiglia, l'etichetta, la confezione esterna. Ogni dettaglio, anche quello che sembra più anonimo, ha un ruolo specifico nel comunicare il valore e l'identità del prodotto. Ceccarelli sottolinea che la scelta delle bottiglie può influenzare profondamente l'impatto del vino sul mercato: “le bottiglie hanno bisogno di raccontare il vino che c'è dentro ed essere adeguate di conseguenza, mantenendone la sicurezza". Ad esempio, vini di alta gamma richiedono bottiglie più slanciate e visibili sugli scaffali, mentre i vini destinati a un lungo invecchiamento necessitano di vetri più spessi e scuri per proteggere il contenuto dalla luce e dagli sbalzi di temperatura.

L'etichetta è un altro elemento fondamentale: non solo ha valore legislativo, ma è un elemento cruciale per guidare la decisione d'acquisto del consumatore e raccontare il marchio. Ad esempio, grazie alla tecnologia, oggi le etichette possono integrare QR code che permettono di approfondire la conoscenza del vino e dell'azienda stessa. Come spiega Ceccarelli, “noi guardiamo a un mercato nazionale ma anche internazionale, per questo è fondamentale che la bottiglia sappia presentarsi da sola con l'immagine frontale che la identifica e un'etichetta che, oltre alle normative di riferimento, spieghi le caratteristiche di quel determinato vino in due lingue. Non solo, il QR code offre informazioni aggiuntive e interattive che riguardano quella specifica etichetta, l'annata e il territorio di produzione", un'ulteriore opportunità di brand awareness e rafforzamento del marchio aziendale.



Design del packaging del vino: tra estetica e funzionalità 

Un buon design del packaging del vino deve equilibrare estetica e funzionalità, preservando l'identità del brand ma allo stesso tempo guardando al futuro. Attraverso il packaging si racconta non solo la bottiglia, ma anche l'identità del produttore. Tuttavia, negli ultimi tempi è frequente vedere confezioni di fascia alta utilizzate anche per vini di qualità inferiore, con l'intento di catturare l'attenzione del consumatore e suggerire, talvolta in modo ingannevole, un'eccellenza che il prodotto non possiede realmente. Nel progettare il packaging del vino serve quindi una certa coerenza tra forma e contenuto. Come afferma Ceccarelli, il packaging è “come una casa per il vino", che nel caso di prodotti importanti come il Brunello o il Nobile di Montepulciano può enfatizzare il loro prestigio e sottolineare l'eccellenza, pur mantenendo contemporaneamente una certa sobrietà.


​L'uso di elementi iconici, come il viale di cipressi della Fattoria del Cerro, non solo rafforza l'identità del brand ma evoca anche un senso di luogo e di appartenenza: “se un consumatore dall'altra parte del mondo compra una bottiglia ad esempio del Nobile di Montepulciano Silìneo DOCG , e poi viene a trovarci a Fattoria del Cerro, ritrova precisamente quell'immagine. Noi cerchiamo di raccontare realmente il territorio e di non omologarci verso una modernità che rischia di farti assomigliare a tutti i produttori del mondo". O come nel caso del recente restyling della Linea Etrusca di Tenute del Cerro, che ha visto rinnovare l'etichetta modernizzando l'elemento centrale già presente, le rune, ossia i caratteri etruschi che sono un omaggio alla terra e alla storia di quei vini. “È essenziale che il packaging sia legato a quella bottiglia e a quel brand" continua Ceccarelli, e allora come non pensare al Sagrantino Memoria, il rinnovato percorso identitario che disegna una nuova dimensione esperienziale per il pregiato Montefalco Sagrantino di Còlpetrone.  

Anche dettagli apparentemente minori, come le capsule poste sopra ai tappi di sughero, sono oggetto di grande attenzione e cura per far sì che ogni componente contribuisca a un'esperienza coerente, funzionale ma sempre di grande qualità. “Le nostre capsule hanno il nostro logo, per renderle riconoscibili immediatamente per i consumatori o ristoratori che conservano le bottiglie distese, ad esempio" evidenzia Ceccarelli.


La chiave per distinguersi: la personalizzazione del packaging vino 

Attraverso un design su misura, etichette curate nei minimi dettagli e confezioni che raccontano tradizione e innovazione, il packaging crea un legame autentico tra l'azienda vinicola e il cliente, trasformandosi in un mezzo privilegiato per trasmettere il carattere distintivo di un vino e del suo produttore. E la personalizzazione, in quest'ottica, è una delle più grandi opportunità offerte dalla tecnologia moderna. Proprio la tecnologia ha permesso, negli ultimi anni, di migliorare da un punto di vista estetico prodotti di cartotecnica e di legno destinati al packaging del vino, contenendo allo stesso tempo i costi. Dato che il vino è un buon oggetto di regalo, sempre più aziende cercano l'opportunità di esprimere in modo unico l'identità del brand, ad esempio attraverso l'uso di confezioni o box personalizzate ad hoc.  

Tenute del Cerro, ad esempio, dispone di macchinari interni che permettono di personalizzare ogni aspetto del packaging, dal logo aziendale fino alla palette colori del brand, passando per la scelta materiali di altissima qualità, dalle carte speciali al cartone e al legno. “Possiamo personalizzare anche le raffinate scatole di legno aggiungendo loghi o veicolando un messaggio all'interno, attraverso l'uso di una carta particolare" racconta Ceccarelli. Questo approccio consente di soddisfare le esigenze di aziende e clienti di fascia alta che cercano regali unici e distintivi. 

La personalizzazione non si limita alla scatola o semplice box. Per Tenute del Cerro ogni dettaglio conta, e per questo anche la confezione protettiva per i corrieri può essere personalizzata per riflettere l'identità del brand, garantendo che il prodotto arrivi sì intatto, ma sempre con eleganza e stile.



Packaging del vino più sostenibile: un impegno verso il futuro 

Oggi, la sostenibilità è una componente irrinunciabile nel design del packaging. Tenute del Cerro è impegnata in scelte responsabili: “Ad esempio, quella delle bottiglie è orientata verso una maggiore sostenibilità. Pur mantenendo la stessa forma, Bordolese o Borgognotta, la tecnologia ha però permesso di dimezzare di quasi la metà il peso della bottiglia riducendo le emissioni di CO2 e di conseguenza l'inquinamento". Ma non solo, c'è grande attenzione anche verso l'uso di materiali certificati FSC® per etichette e confezioni. “Tutto ciò che riguarda la carta e il legno proviene da foreste gestite secondo rigorosi criteri ambientali e sociali, e anche le capsule utilizzano polilaminati anziché plastiche" spiega Ceccarelli. La sostenibilità non è quindi solo una questione di materiali, ma anche di design: il packaging deve essere bello, funzionale e rispettoso dell'ambiente. Questo equilibrio è fondamentale per attrarre un pubblico sempre più attento alle tematiche ambientali. 

Il packaging del vino è quindi un potente strumento di comunicazione e di riconoscibilità del produttore, in grado di raccontare storie, evocare emozioni e trasmettere valori, mantenendo al tempo stesso la sua funzionalità protettiva. Grazie a una combinazione di design evocativo, personalizzazione dettagliata e scelte sostenibili, Tenute del Cerro riesce a valorizzare ogni bottiglia, portando un pezzo di Toscana e Umbria nel mondo. Come conclude Ceccarelli: “non c'è miglior brand awareness di questa".