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Conversione biologica e Pian di Seta Vermentino Bio IGT: le novità di Tenuta Monterufoli

  • 29/06/2022

​Con 2.095.380 ettari di superficie a livello nazionale e 81.732 operatori, l'Italia è il terzo Paese in Europa per estensione di superficie biologica, dopo Francia e Spagna, e prima in Europa per il numero di aziende agricole bio (Dati Ismea - Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare 2022).

Negli ultimi anni, infatti, il settore del biologico è cresciuto molto, riscontrando sempre più interesse tra consumatori e aziende. Soprattutto, per un discorso di sostenibilità: l'agricoltura bio si basa infatti sui principi di salvaguardia e valorizzazione delle risorse e di rispetto della biodiversità, del lavoro e della salute. Un modello di sviluppo più sostenibile, quindi, che diventa una pratica importante e una scelta etica. Scelta che la Tenuta di Monterufoli, inserita nello splendido contesto naturale del Parco Naturale di Monterufoli-Caselli, ha deciso di portare avanti per tutelare questo patrimonio ambientale, arrivando all'ottenimento della certificazione nel 2021 e alla produzione del primo vino biologico, il Vermentino Pian di Seta

Ma quali sono i passaggi della conversione da viticoltura convenzionale a bio? Vediamolo insieme!


Tenuta di Monterufoli: un approccio biologico a tutte le produzioni

Oltre mille ettari di natura incontaminata, situati tra la Val di Cecina e la Val di Cornia, in provincia di Pisa, che riveste una grande importanza paesaggistica: questa è la Tenuta di Monterufoli, che nonostante la storia antica guarda al futuro. Futuro in cui sostenibilità, tutela del territorio e presenza di biodiversità saranno concetti sempre più importanti contro il cambiamento climatico e per garantire prodotti di qualità. Proprio per preservare e valorizzare questo incredibile patrimonio in maniera rispettosa dell'ambiente, a partire dal 2016 si è deciso di adottare il metodo biologico per tutte le produzioni, dagli orti ai vigneti. Nel 2017 è iniziato così il percorso di “conversione biologica" dei terreni, che per legge (Reg.CE 2092/91) deve durare almeno tre anni, e nel 2021 è arrivata la certificazione. Ma cosa comporta la conversione? Approfondiamolo.


Le pratiche biologiche per tutelare l'ambiente

Il vino è un prodotto della terra, ed è per questo che bisognerebbe fare in modo di proteggerla e valorizzarla al massimo. Come? Attraverso un percorso di conversione biologica che prevede la «decontaminazione» del terreno per almeno 3 anni: in questo periodo di tempo, ogni anno, un ente certificatore autorizzato deve verificare lo stato del terreno e delle relative piante. Per attuare questa conversione vengono messe in campo una serie di pratiche agronomiche totalmente biologiche, a partire dalla concimazione che dovrà utilizzare fertilizzanti naturali e organici e non, ovviamente, chimici: la resa produttiva, quindi, sarà inferiore, ma in questo modo le falde acquifere e quelle di superficie non trasporteranno nitrati e altre sostanze inquinanti in mare. 

In generale, nell'agricoltura biologica non è possibile utilizzare prodotti chimici, sia nella fase di diserbo delle erbe infestanti, sia nella lotta antiparassitaria, che nella defogliatura: l'adozione di pratiche alternative e bio allungano tutti questi processi e gli interventi in campo, ma serviranno a proteggere anche i preziosi insetti impollinatori che svolgono un ruolo fondamentale in agricoltura, specialmente durante il periodo dell'impollinazione. Tutto il processo deve essere biologico, quindi: dalla coltivazione al momento di raccolta delle uve, che deve avvenire esclusivamente a mano, fino alla vinificazione, per cui i prodotti di detergenza e sanificazione utilizzati in cantina sono obbligatoriamente biologici, con un costo maggiore. 

Di fatto, i processi della viticoltura convenzionale e biologica sono gli stessi, e questo comporta un vino qualitativamente analogo. Ciò che cambia, però, è proprio l'azione di salvaguardia dell'ecosistema, soprattutto per preservare le falde acquifere e lo stato di biodiversità della microflora del terreno. Si ricostruisce quindi un rinnovato rapporto tra natura e viticoltore, che è chiamato a svolgere il ruolo di “custode": non dovrà preoccuparsi solo della vite, ma di tutto ciò che le sta attorno. Perché il vigneto è un ecosistema complesso, ed è fondamentale che tutto sia il più possibile in equilibrio per funzionare al meglio e assicurare al cliente finale un prodotto che non solo sia buono, ma che faccia anche bene.


Dalla vinificazione del 2021, arriva il Vermentino Pian di Seta Bio IGT

L'impegno di Tenute del Cerro verso la sostenibilità si traduce in numerose azioni che vanno dal risparmio idrico con la raccolta di acque piovane, innovative sensoristiche in vigna e l'uso di mezzi agricoli di ultima generazione, fino all'agricoltura di precisione, per una gestione agronomica aziendale efficiente e moderna. 

In questa direzione, il completamento nel 2021 della conversione a biologico della Tenuta

di Monterufoli, rappresenta una tappa di grande rilievo, concretizzata con la prima produzione bio di Vermentino 2021

Dalla raccolta manuale 2021 delle uve, infatti, sono arrivati i primi frutti preziosi: il Vermentino Pian di Seta Bio IGT. La fermentazione alcolica avviene in serbatoi di acciaio inox a una temperatura di 15° C, al termine della quale, il vino rimane in acciaio inox a contatto con le proprie fecce fini per circa 3 mesi. Così nasce un bianco che al naso regala una complessità unica, in cui si possono riconoscere note finemente fruttate e floreali, arricchite da sentori minerali. Al gusto, invece, si presenta morbido, ampio, con un finale fresco e sapido, caratteristiche che lo rendono perfetto in abbinamento a piatti a base di pesce o formaggi di media stagionatura, oppure per accompagnare l'aperitivo. 

Molto più di un agriturismo, dunque: potremmo riassumere così la Tenuta di Monterufoli , che si spinge oltre il concetto stesso di ospitalità, concentrando in un unico luogo un insieme di valori imprescindibili. La scelta dell'adozione di pratiche biologiche vuole proprio sottolineare la filosofia di una location dove tutto è incontaminato. Pronti a scoprirla e a degustare il nuovo arrivato nella proposta enologica della Tenuta?​