C'è qualcosa di profondamente affascinante nel Brunello di Montalcino, che è più di un semplice vino: è un simbolo di tradizione, passione e legame con la propria terra. Per chi ama il vino, parlare del Brunello significa intraprendere un viaggio che attraversa secoli di storia, un viaggio che racconta di uomini e donne che, con grande dedizione, hanno saputo interpretare il carattere di un territorio unico. Ma cosa rende il Brunello così speciale e come è diventato uno dei vini più apprezzati al mondo?
In questo articolo, vi porteremo alla scoperta delle sue origini, delle caratteristiche che lo contraddistinguono e dei segreti che si celano dietro ogni bottiglia, grazie al disciplinare di produzione.
Denominazione di origine del Brunello di Montalcino: l'inizio di una storia lunga secoli
Per scoprire dove inizia la storia del Brunello di Montalcino come vino di eccellenza dobbiamo tornare indietro nel tempo, in quanto la vocazione del territorio di Montalcino a produrre vini di grande qualità è nota da molti secoli. Già nel Medioevo si citano “li buoni vini che si cavano da quelli ameni colli", e nel 1744 Charles Thompson dice che “Montalcino non è molto famosa eccetto che per la bontà dei suoi vini". Ma è intorno al XIX secolo, quando un giovane enologo del posto, Clemente Santi, iniziò a sperimentare la produzione di un vino rosso da uve Sangiovese in purezza, che dobbiamo far risalire la storia del Brunello. Nel 1869, un suo vino della vendemmia 1865 fu premiato con medaglia d'argento dal Comizio del circondario. Il successo di queste sperimentazioni fu tale che, a metà del Novecento, il Brunello di Montalcino era già riconosciuto come uno dei grandi vini italiani, ma la consacrazione ufficiale arriva nel 1966, con l'istituzione della Denominazione di Origine Controllata (DOC). Questo riconoscimento rappresenta un importante passo avanti nella tutela della qualità e dell'identità del Brunello, fissando dei criteri rigidi e precisi per la sua produzione.
Nel 1980, il Brunello di Montalcino è stato il primo vino in Italia a ottenere la prestigiosa Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), un titolo che sancisce l'eccellenza assoluta. Questo significa che ogni fase della produzione, dalla coltivazione delle viti alla vinificazione, dall'invecchiamento all'imbottigliamento, deve avvenire secondo standard rigorosi per garantire che ogni bottiglia sia un vero e proprio ambasciatore del territorio di Montalcino. Con questo riconoscimento, il Brunello non solo ha consolidato il suo status di vino di alta qualità, ma ha anche contribuito a definire l'immagine del vino italiano nel mondo.
Brunello di Montalcino: tutte le caratteristiche
Quali sono le caratteristiche che rendono questo vino così iconico? Secondo il disciplinare di produzione, il Brunello di Montalcino deve essere prodotto esclusivamente con uve Sangiovese, localmente conosciute come “Brunello". Il vino deve invecchiare per almeno 5 anni, di cui almeno 2 in botti di rovere e 4 mesi in bottiglia. Questa lunga maturazione conferisce al Brunello le sue tipiche caratteristiche organolettiche: si tratta di un vino visivamente limpido, brillante, di colore rubino, tendente al granato con l'invecchiamento; il profumo è intenso e complesso, con note di sottobosco, legno aromatico, piccoli frutti, leggera vaniglia e confettura composita. Al palato, invece, si distingue per il sapore asciutto, elegante e persistente, con tannini ben presenti ma morbidi.
Per queste caratteristiche, il Brunello di Montalcino è un vino che sopporta lunghi invecchiamenti, migliorando nel tempo. Se conservato correttamente, si può mantenere, in funzione delle caratteristiche delle annate, per un minimo di dieci e fino a trenta anni, ma può essere tenuto in cantina anche più a lungo.
La vinificazione
La vinificazione del Brunello di Montalcino è un processo lungo e delicato. Dopo la raccolta, le uve vengono pigiate e il mosto ottenuto viene fatto fermentare in contenitori di acciaio inox a temperatura controllata. Durante questa fase, il mosto viene regolarmente rimontato e follato per favorire l'estrazione dei tannini e delle sostanze aromatiche. Dopo la fermentazione, il vino viene trasferito in botti di rovere, dove inizia il suo lungo periodo di affinamento di almeno quattro mesi per la Denominazione di Origine Controllata e Garantita “Brunello di Montalcino" e di almeno sei mesi per la menzione “Riserva". Infine, il Brunello viene imbottigliato – unicamente in bottiglie di vetro scuro di tipo Bordolese e chiuse con tappo di sughero monopezzo – e lasciato riposare per altri mesi prima di essere messo in commercio, con una specifica: la resa massima dell'uva in vino finito, pronto per il consumo, non deve essere superiore al 68%. Nel caso in cui la resa superi questo limite – ma non il 75% –, l'eccedenza non ha diritto alla denominazione di origine controllata e garantita. Oltre il 75% decade il diritto alla denominazione di origine controllata e garantita per tutto il prodotto.
Un territorio unico: la zona di produzione del Brunello
Quando si parla di vino, non si può non parlare del territorio in cui sono coltivati i vitigni. Perché, soprattutto in questo caso, è proprio la particolare combinazione dei fattori naturali – suolo e clima – con i fattori umani a definire l'interazione che si riflette nelle caratteristiche del vino Brunello di Montalcino.
Il Brunello di Montalcino viene prodotto esclusivamente nel Comune di Montalcino, in provincia di Siena. Questa zona collinare, con il suo clima mite e i suoi terreni poveri di sostanze organiche ma ricchi di galestro, argilla e calcare, è l'habitat ideale per la coltivazione del Sangiovese. I vigneti si estendono tra i 120 e i 650 metri sul livello del mare, beneficiando di un'esposizione solare ottimale e di una buona ventilazione, elementi fondamentali per la produzione di uve di alta qualità. La tecnica viticola si è poi evoluta nel corso dei secoli, e oggi i vigneti impiantati sono il risultato delle conoscenze acquisite con le osservazioni e le sperimentazioni realizzate nel corso degli ultimi decenni.
Come abbinare il Brunello di Montalcino?
Il Brunello di Montalcino è un vino armonico ma complesso, perfetto per accompagnare piatti altrettanto ricchi e strutturati. Si abbina magnificamente con carni rosse, selvaggina, arrosti, formaggi stagionati e perfino funghi e tartufi. È anche ideale per accompagnare piatti tipici della cucina toscana, come la bistecca alla fiorentina, il cinghiale alla cacciatora o i pici al ragù di cinghiale. Grazie alla sua eleganza e alla sua profondità, è un vino che può essere gustato anche da solo, da “meditazione", per apprezzarne appieno tutte le sfumature.
Per chi volesse assaporare tutta l'eleganza del Brunello, può farlo presso la Poderina, situata a Montalcino, nella zona di Castelnuovo dell'Abate, dove il Brunello viene prodotto in due versioni: Brunello di Montalcino DOCG e Riserva. Un ottimo punto di partenza per visitare gli splendidi vigneti, godersi una degustazione, e poi esplorare un territorio magnifico, a partire dalla suggestiva Abbazia di Sant'Antimo e, ovviamente, Montalcino e tutti i suoi tesori nascosti.
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