Indissolubilmente legato all'antico borgo di Montepulciano, è sinonimo di Italia nel mondo e traduce quell'insieme di gusto e know how che gli amanti del vino riconoscono e apprezzano: parliamo del Vino Nobile. Prezioso e ricercato, questo prodotto dalle origini antiche ha regalato alla Toscana e all'Italia un importante primato: è stato il primo vino a conseguire la prestigiosa Denominazione di Origine Controllata e Garantita.
Ma cosa lo rende così unico e come si riconosce un Vino Nobile di Montepulciano DOCG?
Lo scopriamo insieme in un viaggio tra storia e sapore.
La storia del Vino Nobile: “Re d'ogni vino"
Apprezzato per le sue caratteristiche di pregio sin dalle origini, il Vino Nobile di Montepulciano intreccia la sua storia con quella del territorio a partire dal Medioevo, epoca a cui il Dizionario dello storico Emanuele Repetti fa risalire un evento chiave: il chierico Arnipert dona un vigneto presso il castello di Policiano alla Chiesa di San Silvestro a Lanciniano, sull'Amiata.
Siamo nel 739, il connubio tra Montepulciano e il suo prodotto più famoso nasce così, ma la storia è costellata di diverse testimonianze che ci permettono di seguirne l'evoluzione attraverso i secoli: è datato 1350, ad esempio, un manoscritto che mette nero su bianco tutte le clausole per la commercializzazione e l'esportazione del Vino Nobile di Montepulciano, mentre nel 1685 il fondatore della biologia sperimentale, Francesco Redi, nell'opera “Bacco in Toscana", lo incorona “re d'ogni vino".
Tornato in auge negli anni Trenta del Novecento, dopo una fase di oblio a inizio secolo, il Nobile di Montepulciano viene consacrato prodotto d'eccellenza nel 1933, anno in cui Siena ospita la prima mostra mercato dedicata ai vini tipici.
Successivamente lo slancio vitivinicolo degli anni Sessanta ha contribuito a consolidare la fama di uno dei prodotti italiani più amati al mondo.
Cosa vuol dire Vino Nobile?
La fortunata quanto antica produzione del Vino Nobile di Montepulciano è da sempre sinonimo di eccellenza, soprattutto per le caratteristiche che nel corso dei secoli sono state codificate, apprezzate e, per definizione, associate a un'utenza blasonata: non a caso era l'elemento distintivo degli eventi conviviali di nobili e papi, tanto che nel Rinascimento il cantiniere di Papa Paolo III Farnese, Sante Lancerio, ne esaltò la qualità definendolo “Perfectissimo" vino per le tavole dei Signori.
Il disciplinare di produzione del Montepulciano DOCG
Il primo disciplinare di produzione del Nobile di Montepulciano porta la data del 12 luglio 1966: è questo l'anno in cui ottiene la Denominazione di Origine Controllata (DOC), a cui ha fatto seguito, nel 1980, il conseguimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Le ultime modifiche al disciplinare sono state apportate con decreto del 9 novembre 2010.
Innanzitutto, si tratta di un vino ottenuto con almeno il 70% di Prugnolo Gentile, a cui possono essere aggiunti altri vitigni idonei alla coltivazione in Toscana, purché venga rispettata la percentuale massima del 30% indicata dal disciplinare, che prescrive, inoltre, un periodo di affinamento di almeno due anni.
Questa fase contempla tre diverse modalità operative:
24 mesi in recipienti di legno
18 mesi in legno e per i restanti 6 in altri recipienti
almeno 12 mesi in legno, poi 6 mesi in bottiglia e altri 6 in contenitori di altro materiale.
Se si opta per le ultime due soluzioni, l'inizio del periodo di maturazione in legno non potrà andare oltre il 30 aprile dell'anno successivo alla vendemmia.
Caratteristiche del Nobile di Montepulciano
Racchiuso nell'area collinare di Montepulciano, in provincia di Siena, il territorio di produzione del Vino Nobile si estende tra la Val D'Orcia e la Valdichiana.
Alla vista è di un rosso rubino limpido e brillante con riflessi color granata. Il profilo olfattivo è intenso, morbido e suggerisce note floreali di rosa, viola e mammola che incontrano sentori di cassis e more fondendosi con sentori speziati e piccanti di pepe bianco. Al gusto la componente fruttata risulta avvolgente e viene sostenuta da una trama tannica al tempo stesso serrata e carezzevole, che rivela un'acidità fresca e balsamica.
Gli abbinamenti perfetti per il Vino Nobile di Montepulciano
Il Nobile di Montepulciano si sposa molto bene con carni rosse, selvaggina, cacciagione e formaggi stagionati, tutti elementi chiave della gastronomia toscana. In particolare è perfetto per accompagnare i tradizionali pici al ragù di Chianina di Montepulciano o il pecorino Toscano DOP. Ma dove degustare il vino Nobile di Montepulciano e quale cantina scegliere per chi cerca la massima qualità?
Nobile di Montepulciano: quale scegliere? La proposta di Fattoria del Cerro
Fattoria del Cerro, in località Acquaviva a Montepulciano, è perfetta per scoprire l'aroma avvolgente del Vino Nobile: qui è possibile esplorare il territorio di produzione che sorge su terreni risalenti al Pliocene marino, caratterizzati dall'abbondanza di argille e timo e da un'altitudine, compresa tra i 250 e i 400 metri sul livello del mare.
La combinazione di ambiente pedoclimatico, stile di vinificazione ed elementi tipici del terroir, contribuisce all'unicità del Vino Nobile, ricercato proprio in virtù delle sue caratteristiche inimitabili.
Fattoria del Cerro è anche il luogo ideale per entrare in contatto con tutto l'universo produttivo del Vino Nobile di Montepulciano: immersi nelle affascinanti atmosfere della campagna toscana ci si può concedere una visita con degustazione in cantina per osservarne da vicino tutte le fasi di lavorazione e assaporarlo nelle tre versioni prodotte in Tenuta, tra le più pregiate d'Italia:
Gli amanti del connubio tra vino e gastronomia avranno, inoltre, la possibilità di regalarsi un vero e proprio viaggio nel gusto in compagnia dello chef del Relais Villa Grazianella.
È chiaro come il Nobile di Montepulciano sia davvero molto più di un vino: attraverso il suo aroma antico e sofisticato schiude le porte di un territorio ricco di tesori tutti da scoprire, non credete?