La perla o la terrazza dell'Umbria. Addirittura, “la città più vivibile del mondo", secondo l'architetto e urbanista Richard Levine dell'Università di Lexington che così ha definito Todi nel 1991. Comunque vogliate chiamarla, capirete che questa cittadina abbarbicata su una dolce collina, con una vista incantevole sulla campagna circostante e una ricca e antica storia, rappresenta una tappa imprescindibile per chi vuole scoprire l'Umbria più autentica e meno turistica.
Ma cosa vale davvero la pena vedere a Todi? Dove trovare i luoghi migliori per ammirare il suo splendido panorama? Vi portiamo in giro tra le vie di questo gioiellino pieno di sorprese tutte da scoprire!
La storia di Todi
Si trova nel cuore dell'Umbria, a circa una quarantina di chilometri da Perugia e vicino alla splendida Orvieto e ai borghi di Spello, Foligno e Montefalco. Posta in cima a un’altura di circa 400 metri sul livello del mare, la città medievale si affaccia sulla valle del Tevere. Una posizione strategica, che ha consentito a Todi di ricoprire importanti ruoli difensivi nel passato, soprattutto in epoca etrusca e romana. Infatti, pare che la città sia stata costruita dagli etruschi tra il III e il I secolo a.C, periodo a cui risale anche la prima grande cerchia di mura esterna, e che abbia poi ottenuto il titolo di Municipio romano successivamente conoscendo un importante sviluppo urbanistico-architettonico.
Ma è nel Medioevo, a partire dal XIII secolo, che Todi prospera e assume la fisionomia che conosciamo oggi: si allargano le mura cittadine, che arrivano ad abbracciare i due speroni circostanti a nord e a sud, delimitati dagli ingressi monumentali delle Porte Orvietana, Perugina, Romana e Amerina, e tornano a rifiorire tutte le attività commerciali e artigianali. È famosa per aver dato i natali, nel 1236, a Jacopo de Benedetti, meglio noto come Frà Jacopone da Todi, cantore della passione di Cristo e autore di alcune delle Laudi più famose della letteratura italiana in lingua volgare.
Cosa vedere a Todi: una passeggiata nella cittadina del buon vivere
La posizione strategica e la storia ricca della cittadina, insieme alle sue dimensioni ben proporzionate, al clima ideale con una temperatura mite, bassa umidità e piovosità adeguata, oltreché all'armonica convivenza tra centro urbano e campagna, spingeranno Levine a considerare Todi il posto ideale dove vivere. E chi siamo noi per dargli torto?
Conosciamo meglio Todi e addentriamoci tra le sue vie, per scoprire tutte le meraviglie che custodisce!
Il cuore di Todi: Piazza del Popolo e i suoi palazzi
Il Medioevo e la storia comunale di Todi emergono in tutta la loro bellezza proprio nel cuore della cittadina, ed è per questo che il nostro tour inizia qui. Affacciati su Piazza del Popolo si trovano alcuni degli edifici più importanti: non a caso, questa piazza corrisponde all'antico forum romano, ossia il centro nevralgico dell'area pubblica dell'epoca. Partiamo quindi da Palazzo del Popolo: costruito attorno al Duecento in stile gotico-lombardo, è uno degli edifici comunali più antichi d'Italia ed è collegato tramite una scenografica scalinata all'attiguo Palazzo del Capitano. Quest'ultimo ospita la sede del Comune di Todi e il Museo Civico. Dall'altro lato della piazza, di fronte alla Cattedrale, ecco il Palazzo dei Priori, sempre di chiara origine medievale.
Il “Duomo" di Todi
Capitolo a parte merita la concattedrale della Santissima Annunziata, che è stata ribattezzata come il “Duomo di Todi". Sorto – pare – sulle rovine di un tempio dedicato ad Apollo, l'edificio originale risale al XII secolo, anche se poi è stato ristrutturato e modificato più volte. A spiccare sono senz'altro il campanile e l'imponente scalinata sopra la quale i tuderti sono soliti sedersi a chiacchierare.
Porte e archi
Nella scoperta di Todi e del suo ricco e affascinante passato non può mancare un itinerario tra gli archi e le porte di epoca antica. Partendo da Piazza del Popolo e percorrendo Via Roma, si incontra Porta Marzia, parte del primo cerchio di mura etrusche del V-IV secolo a.C. Dalla struttura semplice e lineare, è sormontata da una balaustra in stile rinascimentale. Proseguendo lungo Via delle Mura Antiche, si trova l’Arco di Sant’Andrea, costruito nel 1732 per collegare i due edifici del Monastero di San Francesco. Infine, scendendo su Via Borgo Nuovo, si giunge a Porta Perugina, un imponente bastione medievale del 1244, che fa parte della cerchia più recente delle mura cittadine. Questi elementi architettonici non solo raccontano la storia di Todi, ma offrono anche magnifici scorci panoramici.
Tempio di Santa Maria della Consolazione
Per vedere questa meraviglia dobbiamo uscire appena fuori dalle mura cittadine e dal centro abitato: la posizione periferica non è casuale, in quanto permette di presentare la città già da lontano con un edificio di grande prestigio. Infatti, la costruzione di questo tempio – iniziata il 15 novembre 1508 – ha richiesto oltre un secolo e rappresenta oggi uno dei più alti esempi di arte rinascimentale presenti in Umbria. Ha una pianta centrale a croce greca, sormontata da un'imponente cupola, ed esternamente spiccano sugli angoli del Tempio quattro aquile, simbolo della città di Todi, sotto le cui ali si trovano due aquilotti.
La casa dipinta e il Parco Beverly Pepper
Non solo antichità. Todi guarda alla contemporaneità, e un esempio è l'affascinante Casa dipinta. Poco distante da Piazza del Popolo, si tratta di un unicum a livello mondiale: un abitazione ottocentesca di tre piani le cui pareti interne sono state completamente affrescate. L'artefice di questa meraviglia è l'artista irlandese Bryan O'Doherty, che insieme alla moglie Barbara Novak, docente universitaria e critica d'arte, nel 1975 ha acquistato l'edificio, per trascorrere le proprie vacanze. Solo a partire dal 1977, l'artista ha iniziato a dipingerla, trasformandola in una straordinaria opera d'arte complessiva e in divenire.
Gli amanti dell'arte non potranno perdere l'occasione di visitare anche il Parco Beverly Pepper, il primo parco monotematico di scultura contemporanea in Umbria, nonché il primo parco dell'artista nel mondo. Beverly Pepper ha donato 16 opere dalla sua collezione privata, che sono qui esposte permanentemente immerse in un percorso naturalistico-urbano che si snoda tra le mura medioevali della città, che collega il Tempio di Santa Maria della Consolazione al centro storico.
Todi e il suo panorama: i luoghi migliori dove poterlo ammirare
Che “terrazza dell’Umbria” sarebbe senza un punto da cui lasciarsi incantare dal paesaggio mozzafiato? Il luogo migliore per ammirare non solo i tetti di Todi ma il panorama sulla Valle del Tevere (e perfino Perugia in lontananza) è quello offerto dalla cima del campanile di San Fortunato, che fa parte della Chiesa in stile gotico nella cui sagrestia si trova la tomba di Jacopone da Todi. Preparate il fiato perché i gradini sono 153, ma la vista ripagherà tutta la fatica.
Anche il Parco della Rocca merita una visita. Situato nel punto più alto della città, nel cuore del centro storico, da qui si può ammirare uno splendido panorama che abbraccia la vallata del Tevere e tutto il territorio circostante. Inoltre, è possibile vedere il Mastio e alcuni resti di contrafforti, tutto ciò che rimane dell’antica fortificazione costruita nel 1373 su iniziativa di Gregorio XI, sulle rovine dell’Abbazia di San Leucio.
Non mancano anche i punti panoramici sparsi per tutta la cittadina e più facilmente accessibili. Piazza Garibaldi, adiacente a Piazza del Popolo, offre una magnifica vista mozzafiato della campagna sottostante, gran parte del versante orientale del colle, la chiesa del Santissimo Crocifisso, fino ai Monti Martani e ai Sibillini. Anche il Belvedere dei Giardini Oberdan, situato sulla collina di fronte al centro storico, permette di lasciar libero lo sguardo sulle offre sulle verdi colline circostanti alla città. Un angolo meno conosciuto e lontano dal centro, ma di grande bellezza panoramica, include la stretta via di San Lorenzo, che si affaccia sulla pittoresca piazzetta del Montarone.
Todi sotterranea
Torniamo a Piazza del Popolo, o sarebbe meglio dire “sotto” Piazza del Popolo. Perché esiste una Todi sotterranea e segreta, costituita da una fitta rete di pozzi, gallerie e cisterne di ogni epoca, da quella preromana fino a quella medievale. Un esempio impressionante di ingegneria idraulica antica, oggi parzialmente visitabile accompagnati da una guida esperta. I cunicoli sotterranei, progettati per drenare e convogliare l’acqua accumulata nel sottosuolo, prevenivano smottamenti e frane, dimostrando una straordinaria ingegnosità. Non solo: tra queste testimonianze spiccano le cisterne di epoca romana che avevano un ruolo cruciale nell’approvvigionamento idrico della cittadina. Una città sotto la città, dunque, che è stata a lungo dimenticata dopo il completamento del moderno acquedotto nel 1925, ma che rimane una testimonianza preziosa di un tempo che non c’è più e che oggi torna “alla luce” grazie a un importante progetto di riscoperta e valorizzazione.
Un viaggio tra storia, arte e gusto
Con i suoi panorami, le sue vie medievali e le sorprese che emergono da ogni angolo, Todi è un piccolo gioiello ed è percepibile la sua bellezza autentica. Sarà questo, insieme al fatto di essere meno turistica rispetto ad altre città umbre, che tutti si innamorano di lei quando la visitano. O forse sarà anche per la tradizione gastronomica millenaria, dai gusti semplici, ruvidi e stagionali, con prodotti di altissima qualità: dal vino all'olio, dai preziosi tartufi alle tipicità, come la torta al testo o il pasticcio di Jacopone, un rotolo di pasta sfoglia ripieno di carne di maiale e vitello, verdure e ricotta.
Se volete scoprire Todi e altri tesori gastronomici dell'Umbria, il consiglio è di non perdere la possibilità di gustare il prestigioso Montefalco Sagrantino, ad esempio nella Tenuta di Còlpetrone, vicino a Montefalco. Si tratta di una delle più importanti realtà produttive del comprensorio della DOCG di Montefalco, nonché tappa ideale per esplorare il territorio umbro, ovviamente dopo una degustazione guidata dei vini locali. Il viaggio alla scoperta di una delle regioni più affascinanti d’Italia continua, dunque, attraverso l’assaggio dei suoi vini pregiati, espressione di qualità, passione e tradizioni antiche.