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La vendemmia del 2024 a Tenute del Cerro, tra sfide climatiche, qualità e conoscenza del territorio

  • 08/11/2024

​La vendemmia è sempre un momento speciale, in cui il lavoro di un anno intero giunge a compimento, e la terra ci restituisce i suoi frutti migliori. Quest'anno, abbiamo affrontato la stagione con la consapevolezza che il clima, più che mai, gioca un ruolo cruciale nella quantità e qualità del raccolto. Una vendemmia che è stata condizionata in maniera importante dall'instabilità meteorologica e dagli eventi estremi, che hanno messo a dura prova i viticoltori italiani di tutto il Paese e che ha in parte obbligato a rivedere le ottimistiche aspettative primaverili. Nonostante questo, si è trattata di un'annata complessivamente di qualità buona, che porterò alla produzione di vini non particolarmente strutturati ma senz'altro molto equilibrati e adatti a chi cerca un'eleganza discreta e raffinata. 

L'enologo di Tenute del Cerro Emanuele Nardi ci ha raccontato com'è andata la vendemmia del 2024, tra sfide climatiche e risultati interessanti.


Vendemmia 2024 a Tenute del Cerro: com'è andata?

Nel complesso, a livello italiano sono 41 milioni gli ettolitri stimati per la vendemmia 2024. Un numero che segna un'incoraggiante ripresa produttiva rispetto alla scarsissima vendemmia del 2023 a causa della peronospora. Il trend, quindi, è certamente positivo, ma senza il rimbalzo che gli esperti prospettavano – e si auguravano – qualche mese fa. 

Tenute del Cerro, la vendemmia del 2024 è stata caratterizzata da un andamento climatico altalenante. Come spiega Emanuele Nardi, “è stata un'annata abbastanza buona, anche se abbiamo avuto un'estate cortissima". Durante la primavera fino a metà giugno, sulla Toscana – come in generale nel Centro-Nord – si sono registrate piogge frequenti e temperature non troppo elevate, mentre da metà giugno fino a metà agosto la stagione si è fatta torrida e secca. A sorpresa, già a metà agosto il clima è cambiato di nuovo, riportando un contesto più autunnale. “Luglio è stato un mese molto secco, con un picco di calore importante. Un'altra caratteristica dell'annata è stata questa piovosità piuttosto intensa e prolungata che si è verificata tra la fine di agosto e il 20 di settembre circa. L'estate è durata solo un paio di mesi, rispetto ai tre mesi e mezzo che si stavano registrando negli ultimi anni" spiega l'enologo. 

Questa variabilità climatica ha reso la raccolta piuttosto complessa. “Abbiamo avuto una prima parte di vendemmia un po' umida, ma fortunatamente la seconda parte è stata più soleggiata e ventilata", racconta Nardi. “Facendo una media generale possiamo dire che non è un'annata eccellente ma buona e interessante".

I vini di Tenute del Cerro della vendemmia 2024

I vini che nasceranno dalla vendemmia di quest'anno rifletteranno l'andamento climatico complesso: la freschezza e l'eleganza saranno i tratti distintivi dei vini del 2024. “Non sarà un'annata di vini particolarmente complessi e strutturati ma più equilibrati. Prospettiamo una produzione di vini freschi, sapidi, perfettamente in linea con il gusto attuale, dove si guarda all'eleganza e armonia generale piuttosto che alla potenza esplosiva", aggiunge l'enologo. L'annata si presta a produzioni raffinate, che evidenziano il legame profondo con il territorio e la capacità di adattarsi alle condizioni mutevoli del clima.



Le sfide della vendemmia: i cambiamenti climatici

La vendemmia 2024 è stata segnata dall'impatto dei cambiamenti climatici, un tema sempre più centrale per chi lavora la terra. “La vera sfida è stata decidere se attendere o meno, in un momento in cui continuava a piovere e sembrava che la stagione fosse compromessa", spiega Nardi. Gli effetti del cambiamento climatico si notano non tanto nella durata delle stagioni o nell'aumento delle temperature, quanto nell'intensità e nell'estremità degli eventi, come spiega l'enologo: “Quest'anno abbiamo avuto accumuli piovosi straordinari a settembre, alternati a periodi di caldo estremo come quello di luglio, con temperature notturne caldissime", afferma Nardi. “Negli ultimi anni, è sempre più comune assistere a lunghi periodi di siccità, seguiti da giornate in cui cade in poche ore la quantità di pioggia che normalmente ci si aspetterebbe in due-tre mesi".


Tra natura e competenza: il valore dell'esperienza umana

Mai come negli ultimi anni, quindi, il ruolo cruciale nella qualità finale dei vini è stato giocato dal lavoro dei tecnici: grazie alla loro esperienza e a interventi tempestivi in vigna, per i quali hanno dovuto mettere in pratica tutte le loro competenze tecniche e scientifiche, è stato possibile salvaguardare il raccolto. Sul campo, sono state necessarie strategie mirate per ottimizzare l'uso dell'acqua durante i mesi di siccità estiva, monitorare attentamente lo stato delle piante e scegliere con precisione il momento ideale per la raccolta, assicurandoci di ottenere uve al massimo del loro potenziale. 

La gestione della vigna è ormai un mix di tecnologia e tradizione. “A Fattoria del Cerro, abbiamo un impianto di irrigazione di soccorso, che impieghiamo quando vediamo che le piante vanno in stress idrico per ripristinare i corretti livelli di umidità del te​rreno, e una capannina meteo per monitorare le condizioni climatiche", spiega Nardi. “Ma la differenza la fa sempre l'uomo, con la conoscenza delle vigne e dei terreni". “Ad esempio", spiega Nardi, “se prevediamo che luglio sarà un periodo particolarmente torrido e secco, andremo a gestire le foglie e il verde in generale in modo da garantire un ombreggiamento a protezione dei grappoli. Al contrario, se invece settembre sarà un mese piovoso, andremo a eliminare quelle foglie che avevamo preservato a luglio per aerare il più possibile gli acini d'uva. La tecnologia in campo è essenziale, sì, ma c'è anche tanta tradizione, passione e conoscenza di chi siamo e del territorio in cui operiamo" conclude. 

Se dovessimo tirare le somme, allora, potremmo dire che la vendemmia del 2024, pur non essendo un'annata facile, si è rivelata ricca di opportunità per produrre vini eleganti e freschi, dimostrando ancora una volta che tradizione, innovazione e conoscenza del territorio sono – e saranno sempre più – gli ingredienti fondamentali per superare anche le sfide più complesse. Un raccolto che merita senz'altro un wine ​tour alla scoperta dei vitigni autocto​ni più pregiati e delle etichette che questa vendemmia ci regalerà, tra le diverse Tenute come Fattoria del Cerro, la PoderinaMonterufoli e Còlpetrone.​