La Val d'Orcia, nel cuore della Toscana, è una terra generosa, che regala non solo paesaggi da favola ma anche importanti testimonianze del ricchissimo patrimonio storico e culturale italiano. È il caso dell'Abbazia di Sant'Antimo, un edificio sacro con più di mille anni di storia alle spalle, che si trova a pochi chilometri da Montalcino, nella valle del torrente Starcia e nei pressi del borgo di Castelnuovo dell'Abate.
Se state organizzando una gita o una vacanza a Siena o dintorni, non potete mancare di visitare questo imponente complesso monastico che si integra armoniosamente in un paesaggio da cartolina. Ma cosa dovete sapere prima di partire?
Storie e leggende dell'Abbazia di Sant'Antimo
Per scoprire le origini di questa Abbazia dobbiamo tornare indietro nel tempo. Leggenda vuole che venne fondata nel IX secolo d.C., all'epoca del Sacro Romano Impero, guidato dall'imperatore Carlo Magno. Proprio lui è ritenuto il fondatore di una cappella, detta Cappella Carolingia, corrispondente all'attuale sacrestia. Pare, infatti, che l'Imperatore di ritorno da Roma lungo la Via Francigena, fosse di stanza in questa valle a causa di un'epidemia di peste: dopo aver fatto voto contro il flagello, decise di fondare questa Abbazia per la grazia ricevuta.
Al di là della leggenda, quel che è certo è che nell'anno 814 esistesse già: l'imperatore Ludovico il Pio, successore di Carlo Magno, emanò un diploma che l'arricchiva di beni e privilegi. Ma è nel 1118 che inizia il periodo di massimo splendore per l'Abbazia, che la porterà a diventare uno dei monasteri più ricchi e importanti della regione, quando prese avvio il grande cantiere per l'edificazione dell'attuale chiesa grazie a un'ingente donazione ad opera del conte Bernardo degli Ardengheschi. Questo periodo durò fino alla perdita di Montalcino, occupata dai senesi che obbligano l'Abbazia alla firma di un patto con cui viene ceduta a Siena anche la quarta parte del territorio di Montalcino: è il 12 giugno 1212 e per l'Abbazia inizia il suo lento declino.
Alla fine del XIII secolo i beni di Sant'Antimo sono ormai decimati e il monastero si trova in uno stato di decadenza. Per sanare questa situazione di degrado, Papa Nicolò IV affidò l'abbazia ai Guglielmiti, un ordine benedettino riformato: nonostante questo, l'Abbazia di Sant'Antimo non ritrovò il suo antico splendore e, nel 1461, Papa Pio II soppresse l'abbazia incorporandola nella nuova Diocesi di Montalcino e Pienza. Nel XV secolo attraversa uno stato di totale abbandono: molti edifici del chiostro sono crollati e le pietre vengono riutilizzate nella costruzione del borgo di Castelnuovo dell'Abate.
Solo nel 1870, sotto la guida dall'architetto Giuseppe Partini (lo stesso della Cappella della Madonna di Vitaleta), iniziò una lunga campagna di restauri che riportò la chiesa all'aspetto attuale.
Cosa vedere all'Abbazia di Sant'Antimo, tra Chiesa, chiostro e giardini
Circondata dal silenzio di campi e ulivi secolari, la particolarità dell'Abbazia di Sant'Antimo sta nel fatto di essere costruita con rocce di travertino, le cui cave si trovavano nelle vicinanze della zona di Castelnuovo dell'Abate, oggi abbandonate. L'esterno realizzato con questa pietra chiara e con venature di alabastro – materiale che le dona un effetto di lucentezza cangiante – si fonde così perfettamente con il paesaggio circostante.
Lunga 44 metri, la chiesa è affiancata da un campanile in stile lombardo. Superata la solenne facciata, vi sembrerà di tornare indietro nel tempo fino al Medioevo e all'austero mondo monastico. L'interno della chiesa è in puro stile romanico, semplice e lineare, e si sviluppa su tre navate. Quella centrale è coperta da una volta a capriate in legno ed è separata dalle due laterali da due serie di quattro archi sorretti da colonne con splendidi capitelli finemente lavorati. Merita una nota il portale dei Battezzanti, a sinistra dell'abside, risalente al IX secolo, in quanto decorato con raffigurazioni di animali, vegetali e simboli geometrici. Dietro l'altare maggiore, posto al centro del presbiterio, c'è il deambulatorio semicircolare in cui sono presenti due antichi affreschi rappresentanti San Gregorio Magno e San Sebastiano.
Usciti dalla chiesa, non può mancare una visita al chiostro e alla Farmacia monastica, aperta al pubblico e allestita nell'antica sala del tesoro, dove potrete acquistare prodotti alimentari realizzati secondo le ricette della secolare tradizione erboristica monastica: miele, confetture di frutta, caramelle e tisane.
Infine, a poche decine di metri dall'Abbazia si trova un luogo sospeso nel tempo, un giardino intitolato a Santa Ildegarda di Bingen. Badessa benedettina vissuta tra il 1098 e il 1179, è una delle figure femminili più importanti del Medioevo, in quanto condusse uno studio approfondito della Natura e dei suoi impieghi in medicina e suddivise le malattie dell'uomo in tre categorie. A ogni gruppo di malattie corrispondono delle erbe curative che troverete durante la vostra visita all'orto di Santa Ildegarda.
Abbazia di Sant'Antimo: come visitarla?
L'Abbazia di Sant'Antimo, come avrete capito, è un luogo davvero suggestivo e carico di misticismo. Visitarla significa fare un viaggio in un'epoca lontana, fatta di canti monastici ed erbe curative: non a caso, si tratta di un complesso considerato uno dei più importanti esempi di architettura monastica del XIII secolo.
Un luogo che rischiava di andare perduto per sempre, e che invece è stato riscoperto e valorizzato. Non solo, negli ultimi anni ha vissuto una “rinascita", perché l'Abbazia di Sant'Antimo è più viva che mai: è una vera e propria officina spirituale attorno a cui ruotano una serie di eventi, attività culturali, concerti di musica sacra e classica, perfino corsi di miniatura e di canto gregoriano, il cuore della tradizione liturgica dei monaci benedettini che ancora oggi viene tramandata.
Come visitarla? L'Abbazia sorge precisamente nella località Sant'Antimo, sotto a Castelnuovo dell'Abate, a circa 10 km da Montalcino e a circa 25 km da San Quirico d'Orcia. È aperta tutti i giorni, ma consigliamo di controllare sul sito per ulteriori informazioni.
Una volta visitata l'Abbazia, sarebbe un peccato perdere l'occasione di scoprire i dintorni. Quindi, perché non proseguire il viaggio visitando la splendida Montalcino e le sue cantine? È proprio qui, infatti, che nasce il Brunello una delle etichette italiane più conosciute e apprezzate nel mondo. Ed è sempre qui che, di fronte all'Abbazia di Sant'Antimo, all'interno del Parco Naturale della Val d'Orcia, sorge La Poderina: potrete alloggiare qui per il vostro tour alla scoperta della Val d'Orcia, oppure fermarvi solo per una visita guidata degli splendidi vigneti, o per una degustazione dei vini prodotti dalla Tenuta.