In Toscana, è praticamente sinonimo di “vino rosso": stiamo parlando del Sangiovese, il vitigno a bacca nera più diffuso in Italia e utilizzato per la produzione di alcuni dei più grandi vini nostrani, come il Brunello di Montalcino e il Vino Nobile di Montepulciano. Nel corso dei secoli, infatti, ha conquistato tutto il territorio nazionale, venendo coltivato dalla Romagna fino alla Puglia, con una superficie vitata pari all'11% di quella totale nazionale. Insomma, l'uva Sangiovese è uno dei più preziosi tesori enologici italiani, conosciuto in tutto il mondo: scopriamone la storia antica, le caratteristiche, i vini e gli abbinamenti!
La storia del Sangiovese e l'origine del nome
Iniziamo con un po' di storia di questo vitigno pregiato. Il primo a citare il “sangiovese" fu Giovanni Vettorio Soderini, agronomo toscano, che ne parlò in un trattato di viticoltura già nel 1600 chiamandolo con il nome “Sangiogheto". Ma dove nasce “sangiovese"? L'origine del nome è ancora oggi incerta. Esistono diverse teorie al riguardo: una di queste sostiene che il nome gli fu dato dai monaci di un monastero sul monte Giove a Santarcangelo di Romagna, i quali versarono del vino da loro prodotto – evidentemente a partire da uve sangiovese – a un ospite eccellente. Costui, rimasto favorevolmente impressionato dalla qualità del vino e dal colore rosso acceso, ne chiese il nome. Ma i monaci non avevano mai pensato di dargli un nome e così, con un po' di improvvisazione, risposero sanguis Jovis, ossia “sangue di Giove".
Un'altra teoria sostiene invece che il nome derivi da “Sangiovannese", ovvero originario di San Giovanni Valdarno, in Toscana.
Ciò che è certo è che questo vitigno fosse già diffuso in epoca Etrusca, trovando nelle regioni dell'Italia centrale il suo territorio di elezione.
Le caratteristiche del vitigno Sangiovese
Un'uva unica e speciale, che dà vita a vini che si fanno ricordare. Ma quali sono le caratteristiche? Partiamo dalle basi: si tratta di un vitigno tardivo, rustico e resistente, con buona capacità di adattamento e con tendenza a produzioni abbondanti. Ha foglia media, trilobata o pentalobata, di colore verde chiaro, mentre l'acino è medio-grande, ovoidale di forma regolare. La buccia è violacea tendente al nero, molto ricca di pruina, una sostanza di consistenza cerosa che viene prodotta dalle cellule superficiali dell'epidermide dell'acino e che lo protegge dai raggi UV e dalla disidratazione. Grazie alla sua adattabilità e vigorosità, non richiede particolari esigenze in fatto di terreno, ma come molti vitigni a bacca rossa dà risultati migliori se impiantato in terreni argilloso-calcarei, meglio se collinari e montuosi, con una buona esposizione al sole e una buona ventilazione.
Sangiovese: caratteristiche organolettiche del vino
Concentriamoci ora sul vino, in cui ogni sorso regala interessanti sfumature aromatiche per un vero e proprio viaggio nel gusto.
Il primo aspetto da considerare è senz'altro il colore, così unico e caratteristico: stiamo parlando di un rubino intenso, caratterizzato da una leggera trasparenza che tende al granato con l'invecchiamento. Il secondo è quello olfattivo: gli aromi del Sangiovese sono ben riconoscibili, come prugna, ciliegia e mora, a cui possono aggiungersi quelli derivanti dal legno in cui è maturato, come vaniglia, caffè e cacao. Al palato, invece, spicca immediatamente l'acidità vivace di questa tipologia di uva e un'ottima struttura tannica: non a caso, nelle annate meno calde, l'acidità e il tannino devono essere tenuti sotto controllo con particolare attenzione, motivo per il quale si fa spesso ricorso al taglio, per mitigare alcune irruenze tipiche varietali.
In generale, possiamo dire che i vini a base di uva Sangiovese si presentano alcolici, corposi e avvolgenti, ma allo stesso tempo freschi, asciutti e tannici, per un'eleganza senza tempo, in grado di maturare nel tempo.
I vini a vitigno Sangiovese più famosi e apprezzati
La prima cosa da considerare è la notevole versatilità di questo vitigno: alle giuste condizioni il Sangiovese dà vini estremamente fini e di grande longevità, ma è possibile coltivarlo anche per prodotti di uso quotidiano e meno impegnativo. Se ne ottengono anche vini spumanti e passiti.
Il Sangiovese, nella sua tipologia Grosso, concorre a produrre quelli che sono considerati tra i migliori vini rossi italiani e mondiali, insieme al Nebbiolo piemontese. Il Sangiovese viene vinificato sia in purezza che in assemblaggio, spesso con il Cabernet Sauvignon in Toscana o con le uve autoctone meridionali nelle regioni del sud.
Qualche esempio? Nel Brunello di Montalcino viene utilizzato in purezza, come da disciplinare, mentre è alla base del Chianti e del Vino Nobile di Mo ntepulciano in Toscana, oltre che di numerosi altri ottimi vini come il Morellino di Scansano. In Umbria è alla base del pregevole Torgiano e del Montefalco Rosso, mentre nelle Marche è parte essenziale del Rosso Piceno e del Rosso Conero.
Zona di produzione in Italia e la diffusione del vitigno Sangiovese all'estero
Come anticipato, il Sangiovese è uno dei vitigni più diffusi in Italia, insieme al Barbera, e viene coltivato lungo tutto lo Stivale. La terra d'elezione è senz'altro la Toscana, dove il pregiato Sangiovese Grosso viene coltivato a macchia di leopardo nelle zone qualitativamente migliori per produrre i grandi Brunello, Chianti e Vino Nobile di Montepulciano. L'Emilia- Romagna è la seconda regione per estensione vitata di Sangiovese, anche se quest'ultimo presenta delle differenze abbastanza sostanziali con quello toscano. Il Sangiovese Piccolo, molto più diffuso, viene coltivato invece un po' ovunque nell'Italia centro-meridionale, grazie anche alla notorietà di cui il vitigno gode, oltre alla sua qualità. Lo si trova in Campania, Puglia e Sicilia, ma anche in Umbria, nelle Marche, nel Lazio e in Abruzzo. Possiamo dire quindi che il Sangiovese in Italia è come il Cabernet francese nella nazione d'Oltralpe: onnipresente. La sua diffusione arriva anche in Sardegna, in Lombardia e in Valpolicella.
Un tesoro del genere non poteva che conquistare anche il resto del mondo. Ad esempio, la California sembra essersi innamorata del Sangiovese negli anni '90 del Novecento, quando ha iniziato a coltivarlo, anche se con risultati alterni, nella Napa Valley, dedicandogli ampie superfici.
Come abbinare il Sangiovese a tavola
Un grande vino richiede grandi abbinamenti. Un rosso importante come il Sangiovese si sposa alla perfezione con la carne, dai primi piatti con un sugo di carne, come le classiche pappardelle al ragù di cinghiale toscane o le lasagne al forno, fino alle carni rosse alla griglia e al forno. Non solo: l'abbinamento con i formaggi, specie quelli più saporiti e stagionati, regala sapori sensazionali. Le versioni “riserva" esprimono il meglio in termini di struttura e pro fumi, e possono essere abbinate anche a sel vaggina da piuma e da pelo, come il cinghiale o il galletto. Ma essendo molto versatile, i vini a base di Sangiovese più freschi, giovani e meno strutturati possono essere abbinati anche a piatti più leggeri e immediati, come la piadina romagnola con un tagliere di salumi.
Dove assaggiare il Sangiovese? Brunello e Vino Nobile a La Poderina e a Fattoria del Cerro
Spicca per il suo colore rubino intenso, limpido e brillante, e per i sentori di amarene e frutti di bosco: parliamo del Brunello di Montalcino, uno dei grandi rossi della tradizione enologica italiana. E la Tenuta La Poderina, situata a Montalcino, nella zona di Castelnuovo dell'Abate, è nota proprio per la produzione di questo vino e per la particolare eleganza ed equilibrio delle sue uve. Grazie a una filosofia aziendale che crede nell'innovazione al servizio della tradizione, in vigna sono adottati sistemi altamente qualitativi con rese di 60 quintali per ettaro, al di sotto degli 80 quintali consentiti dal disciplinare. Qui Il Brunello viene prodotto in due versioni: “Poggio Abate" Brunello di Montalcino Riserva DOCG e Brunello di Montalcino DOCG. Sempre a partire da uva Sangiovese, La Poderina produce inoltre il Rosso di Montalcino DOC. Consigliamo la degustazione di Sangiovese presso la Tenuta, mentre chi vuole approfondire la sua conoscenza in materia di vitigno Sangiovese può prenotare una visita in fuoristrada ai vigneti de La Poderina con la guida di un agronomo.
Spostiamoci Castelnuovo dell'Abate ad Acquaviva di Montepulciano. In quest'area, nel corso dei secoli, il Sangiovese si è differenziato in diverse varietà, anche definiti cloni o biotipi, tra questi il pregiatissimo Prugnolo Gentile, che costituisce la base di grandissimi vini come il Nobile di Montepulciano DOCG e il Rosso di Montepulciano DOC. Proprio la combinazione di ambiente pedoclimatico, stile di vinificazione ed elementi tipici del terroir, contribuisce all'unicità del Vino Nobile, con il suo profilo olfattivo morbido e intenso, con note floreali e di frutti rossi. Per assaggiare queste etichette, il nostro consiglio è di venirci a trovare presso la Tenuta di Fattoria del Cerro per un'esperienza di degustazione di quattro grandi vini in Villa, accompagnati da un tagliere di prodotti tipici e locali e un tasting della nostra produzione di olio. Un ottimo punto di partenza, per esplorare la bellezza del territorio toscano e assaggiare tutto il buono che ha da offrire.
Quali sono i vostri vini preferiti a base di Sangiovese?