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Guida ai vini di Montefalco: Sagrantino, Rosso, Grechetto

  • 28/12/2020

​Non appena si posa lo sguardo sul borgo umbro di Montefalco è immediatamente chiaro perché questo villaggio, dalle chiare suggestioni medievali, sia stato inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia. Situato in provincia di Perugia, grazie all’incantevole posizione geografica in cui si trova, Montefalco si è procurato l’appellativo di “Ringhiera dell’Umbria”. Dai suoi numerosi belvedere è possibile osservare scorci di pura bellezza che spaziano da Perugia ad Assisi, fino a Spello, Foligno, Spoleto e Trevi. Tra i colli ammantati di uliveti e vigneti che lo circondano, si possono scorgere inoltre gli Appennini, i rilievi del Subasio e i Monti Martani.


L’eccellenza vitivinicola di Montefalco​

Montefalco è una delle rarissime città romane nelle quali la viticoltura veniva praticata intra moenia. Plinio il Vecchio, nella sua opera enciclopedica sulle scienze naturali, “Naturalis Historiae”, narra di un vino di particolare pregio ricavato dall’uva hitriola. Studi successivi hanno accertato che questa non possa essere identificata con quella che oggi conosciamo come l’uva di “Sagrantino” che, secondo alcuni, fu importata da frati francescani di ritorno dalle predicazioni dall’Asia Minore. E proprio a questa uva, coltivata solo e unicamente in queste colline, che si deve la fortuna enologica del borgo umbro.

Marco Castignani, responsabile relazioni esterne e comunicazione per Tenute del Cerro, ci descrive quali sono le caratteristiche dei tre grandi vini autoctoni protagonisti della scena enologica locale che vengono prodotti a Còlpetrone: il Sagrantino, il Rosso e il Grechetto di Montefalco. 


Il Sagrantino di Montefalco

Il vino divenuto simbolo della cittadina è sicuramente il Sagrantino di Montefalco che nasce come vino della festa, passito e dolce, da abbinare alla torta pasquale umbra. Il vitigno Sagrantino cresce nelle verdi colline attorno a Montefalco, grazie ad una combinazione di fattori quali il territorio, il clima e la cura dei vignaioli umbri. Il Disciplinare prevede un uvaggio monovarietale, quindi 100% Sagrantino. L'affinamento è una delle caratteristiche peculiari del Sagrantino di Montefalco. In totale deve affinarsi per 37 mesi (contati dall’1 dicembre), di cui almeno 12 in legno.

Il Sagrantino è un vino solenne, pieno, alcolico, dai tannini poderosi: uno dei vini più tannici che esistano al mondo. Quando è giovane, si presenta alla vista con un colore rubino scurissimo, inchiostro, da perdercisi dentro. Invecchiando tende invece al granato. Al naso offre amarene, piccoli frutti di bosco, note terrose, fiori rossi, china, ma soprattutto anice stellato. Al palato è pieno e ampio, caldo e di ottima persistenza. La sua trama tannica è tonante, ma seducente.


Il Rosso di Montefalco

L’unicità del territorio si trasmette anche al Montefalco Rosso che è considerato, a torto, il fratello minore del Sagrantino. Una definizione ingiusta, che non tiene conto delle profonde diversità che esistono tra i due vini. Il Disciplinare del Rosso è espressione della varietà di vigneti presenti sul territorio di Montefalco: dal Sangiovese al Sagrantino ad altre uve a bacca rossa. Ogni cantina ha quindi più libertà nel decidere quali uve utilizzare (nel rispetto delle percentuali previste), configurando un prodotto unico, che riflette la creatività  e lo stile della tenuta di appartenenza. 

Il Montefalco Rosso DOC si presenta con un colore rosso rubino caratteristico, i profumi delicati e vinosi lo rendono accattivante e di facile beva. In bocca si mostra gradevolmente secco con note fruttate, che alleggeriscono una struttura importante ma non aggressiva. Facile l’abbinamento con primi piatti saporiti e moderatamente speziati e carni alla griglia.


Il Grechetto di Montefalco

Storicamente l’Umbria è considerata la terra dei vini bianchi grazie alla presenza di vini grechi. Nella tenuta di Còlpetrone, a pochi passi da Montefalco, si produce il Grechetto. Le uve cosiddette “greche”sono uve del mediterraneo che hanno trovato in Umbria uno dei loro territori di elezione. Le uve raccolte manualmente vengono pressate in maniera soffice ad una pressione massima di 0,2 bar; il mosto ottenuto, dopo una prima fase di decantazione statica a freddo, viene avviato alla fermentazione ad una temperatura compresa tra i 12° e i 15° C. Finita la fermentazione alcolica, il vino affina a contatto con le proprie fecce fini per un periodo di circa 3 mesi subendo rimontaggi continui.

Questo vino, particolarmente longevo, ha delle caratteristiche visive e olfattive molto interessanti. Si tratta di un vino secco che presenta una gamma di aromi vivaci al naso come in bocca. Frutta dolce, fiori bianchi e gialli e una buona freschezza acida lo mantengono vivo e persistente. Si abbina a primi piatti o secondi leggeri.


L’approccio di Còlpetrone, storica cantina di Montefalco

“Còlpetrone - spiega Marco Castignani - è la più grande tenuta privata produttrice di Sagrantino. Questo traguardo è stato raggiunto grazie una scelta di campo specifica e a una visione strategica lungimirante. Alla fine degli anni ‘80 abbiamo scelto di investire su questo territorio e su questo vino quando ancora pochissimi produttori avevano intuito quanto grandi fossero le sue potenzialità. Oggi a, distanza di 30 anni, il mercato è piccolo ma molto solido. Còlpetrone ha capito in anticipo le potenzialità di questo vino e ha deciso di investire in maniera importante nel territorio, definendo dei nuovi standard”.

Le prime annate di Sagrantino e Montefalco Rosso sono state prodotte in quella che oggi viene chiamata “Còlpetrone vecchia”, antico casolare a pochi km dall’attuale sede. Gli immediati e importantissimi riconoscimenti ottenuti fin dalle prime vendemmie di Sagrantino hanno convinto la proprietà ad investire sempre di più nel territorio con acquisizioni progressive sia nel comune di Gualdo Cattaneo che di Montefalco. Con la costruzione della nuova cantina, inaugurata nel 2005, si realizza l’obiettivo di una struttura studiata in armonia con il territorio; la parte di vinificazione e affinamento è inglobata all’interno del versante collinare, per garantire condizioni di temperatura e umidità costanti e minimo impatto ambientale.

Oggi è un'azienda di 63 ettari di vigneto, di cui 35 sono destinati alla produzione del Montefalco Sagrantino DOCG e Sacer Montefalco Sagrantino DOCG. Còlpetrone produce anche il Rosso di Montefalco DOC, il noto bianco umbro da uve Grechetto e il Montefalco Sagrantino Passito DOCG: il vino più ricco al mondo in termini di tannini ​e polifenoli e l’unico che pur essendo dolce riesce a rimanere tannico.


La terza via del Sagrantino di Montefalco di Còlpetrone

“A Còlpetrone da alcuni anni stiamo sperimentando quella che abbiamo chiamato la terza via del Sagrantino” - afferma Marco Castignani. “Si parte da una maturazione delle uve spinta al limite estremo (facendo molta attenzione a non cadere nella surmaturazione). I grappoli godono di un’esposizione totale al calore del sole, grazie ad una attenta gestione del cordone speronato. Questo sistema di allevamento della vite è comunemente usato per il Sagrantino, perché il vitigno esige l’esposizione alla luce dei grappoli, mentre il Guyot crea situazioni di ombreggiamento. In pianta viene realizzato un diradamento del 50% dei grappoli quando le uve hanno raggiunto l’80% della maturazione naturale. In particolare, si recidono i grappoli più distanti dal fusto, quelli che avrebbero più difficoltà ad assorbire il potassio. Quest’ultimo infatti, conferisce “carattere” alle uve, ma è di non semplice assimilazione, per cui si pone molta attenzione a catturarlo nei grappoli più vicini al tronco, così da non disperderlo.

Infine, queste uve selezionate e ricche sono vinificate attraverso un processo diverso da quello normale: si separano le bucce durante la fermentazione - quando solo il 70% degli zuccheri è stato già trasformato in alcol. Il 30% del “nuovo” Sagrantino fermenta senza bucce, per evitare un’eccessiva concentrazione di polifenoli. Il risultato è ricchezza non eccessiva di tannini maturi, con un vino più pronto e davvero godibile.”


Visitare questa speciale location delle Tenute del Cerro offre l'esclusiva possibilità di partecipare alla degustazione di più annate di Sagrantino o dei vini più tipici di questo territorio.